Incontri. #4

Treno affollato, mattina piovosa. Salgo e so già che resterò in piedi. Poco male. Tu sei lì, seduta sullo strapuntino. Una ventina d’anni circa, una cascata di ricci castani, due occhi verde scuro, piercing ad anellino al naso, occhiali. Sei vestita elegante, sotto al cappotto rosso scuro ad un bottone spuntano un paio di pantaloni a righe che finiscono in due scarpe dal tacco vertiginoso. Un fremito percorre il mio corpo quando vedo fare capolino da sotto il cappotto, attraverso la scollatura del vestito, il top di pizzo nero che cela solo parzialmente due seni non troppo grandi ma decisamente ben fatti, in mezzo ai quali cade una catenina d’oro con un piccolo ciondolo. Mi mordo le labbra, il desiderio del tuo corpo giovane e bello frulla nella mia testa. Vorrei dirti qualcosa, chiederti di fare una pazzia con me, andare in qualche posto dove poterti baciare e accarezzare e donarci il piacere che sanno darsi solo due donne. Chiudo gli occhi e sogno. Lo scossone del treno giunto a fine corsa, alla stazione di Bologna Centrale mi fa tornare alla realtà. Le porte si aprono, ti seguo fino alla fine del marciapiede, tu sui tuoi tacchi e nel tuo bel vestito elegante, io con i miei leggings neri che spuntano da sotto la maxi maglia e i miei stivaletti, anch’essi neri. Poi, tu da una parte e io dall’altra ognuna per la sua strada. Ciao, piccola passione durata venti minuti, chissà se mai ti rivedrò.

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