Conoscevo questa storia per averne sentito parlare da qualche parte.
Quindi con grande piacere lascio la parola a Viviana (@LaVi@livellosegreto.it) e al suo racconto apparso su Mastodon e che ho il piacere di riproporvi qua.
Un paio di giorni fa, per la precisione mercoledì 19 febbraio, ricorrevano i 100 anni dalla nascita dell’ingegnere Giorgio Rosa, padre fondatore della Repubblica delle Rose. Nel 1967, alimentato da un’indomabile desiderio di libertà e autonomia, il giovane ingegnere Giorgio Rosa, aiutato da alcuni amici, ultimò la “ristrutturazione” di una vecchia piattaforma di 400 m² fuori dalle acque territoriali italiane.
Il 1 maggio 1968 veniva dichiarata l’indipendenza della Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, la cui lingua ufficiale era appunto l’esperanto.
Situata a una manciata di metri fuori dalle acque territoriali italiane, poco distante da Rimini e Bellaria, l’isola non impiegò molto a venir notata…
Era il 1968, anno di contestazioni e di grandi speranze, di richieste di libertà e di giustizia, e l’Isola delle Rose sembrò, a molti, il luogo giusto per iniziare questa rivoluzione. A molti altri sembrò un luogo amichevole e soleggiato per sbronzarsi, fumare e divertirsi in santa pace.
In ogni caso, nonostante le diverse opinioni dei propri frequentatori, la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose continuò la propria esistenza, affiancando alla lingua ufficiale anche una propria bandiera, una propria moneta, un’emissione postale… Nulla di tutto ciò venne mai riconosciuto da alcun governo mondiale, men che meno da quello italiano.
Nel giugno dello stesso anno le forze armate italiane fecero irruzione sull’isola artificiale, che venne in seguito rapidamente abbattuta.
E il confine delle acque territoriali fu spostato oltre *ogni possibile relitto di piattaforma*
Accusata prima di essere un tentativo di antropizzazione del mare, per sfruttarne le risorse o sottrarsi alle leggi e ai tributi nazionali, l’Isola delle Rose fu poi dimenticata e solo di recente, anche grazie a un film Netflix, ne è stato recuperato il ricordo.
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