Non amo andare al mare

Non amo andare al mare, non amo il caldo, non amo la ressa non amo i bambini che urlano (anche se ne ho due o, forse, proprio per quello…), non amo la confusione.
Non amo il mare in generale
Forse perché vengo da un mondo completamente diverso:il mio mondo è fatto di boschi, di colline, anche di montagne, non altissime ma pur sempre montagne.
Ognuno ama ovviamente il mondo in cui è nato e cresciuto. Chi è nato al mare non può farne a meno, li capisco.
Ma io adoro le mie colline e i miei boschi. Gli animali, piccoli e grandi che lo popolano, scoiattoli, cinghiali, cervi caprioli, volpi, donnole, faine, gufi e civette.
Il fresco d’estate all’ombra di qualche castagno o di qualche abete, la nebbiolina che che li avvolge in autunno, che poi piano piano si alza lasciando spazio all’ultimo sole che passa attraverso i rami ormai spogli degli alberi, quando nel sottobosco ci sono i funghi e i tartufi.
Gli scheletri degli alberi in inverno quando ormai hanno perso tutte le foglie e svelano il segreto dei nidi tra i loro rami, fino a quando arriva la neve col suo manto bianco che copre e rende silenzioso tutto.
E poi i campi, d’estate pieni di spighe bionde o di girasoli gialli e meravigliosi e poi più tardi arati, che mi mettono tristezza. E in autunno le piantine che nascono aspettando l’inverno, con la neve che le ricopre per farle dormire al caldo.
E i borghi e i paesi con le sagre e le feste d’estate e la gente che scappa dalla città e viene da noi a prendere il fresco, a mangiare e a bere e magari fare due passi di liscio (chi è capace). Novità o tradizione ogni scusa è buona per organizzare qualcosa.
So che per molti è un mondo semplice e legato a consuetudini di una volta però per noi che ci siamo nati cresciuti è bellissimo

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