Vita. #5

Basta. Brutto o bello che sia, che ci piaccia o no il governo c’è e rispecchia la volontà della maggioranza degli italiani.
Adesso proviamo TUTTI ad abbassare i toni e smetterla con questo astio e questa cattiveria che ci portiamo dietro da almeno 6 mesi? Basta con questo vociare e urlare come fossimo ultras allo stadio.
Chi ha vinto adesso deve governare. Chi ha perso fare un esame di coscienza. Poi gli italiani giudicheranno.
Questo non significa che io non abbia una mia opinione al riguardo. Ma a cosa servirebbe ora tirarla fuori e usarla come arma di scontro verso chi la pensa diversamente da me? Gioverebbe a qualcuno? No. Avvelenerebbe il clima di qualsiasi conversazione.
Allora proviamoci. Proviamo una volta tanto a non vedere chi la pensa diversamente da noi come il demonio. Proviamo a non coprirlo di fango, ma a pensare che anche lui o lei è una persona con delle idee in cui crede, delle opinioni create con la sua esperienza di vita, con una sua storia alle spalle, che ogni giorno si porta pesantemente dietro. Proviamo a pensare che forse non dice solo cazzate perché è di destra o di sinistra, bianco o nero, etero, gay o bisex, ma che ha dei pensieri semplicemente perché è una persona e che forse dovremmo rispettarli anche se non li condividiamo. E magari provare a confrontarci con lui o lei e forse troveremmo anche delle cose in comune. Sicuramente non tutto, ma forse qualcosa.
Non è buonismo spicciolo. E’ la volontà di rimettere al centro della nostra vita, tutta la nostra vita, il rispetto per i nostri simili. Di riscoprire il piacere di parlarsi anziché vomitarsi addosso insulti. Siamo degenerati al punto tale che ogni cosa deve essere gridata, che ogni persona diversa da noi deve essere aggredita. In politica, nel lavoro, allo stadio.
Voglio raccontarvi una storia. Vengo da una famiglia di solide tradizioni di sinistra, da sempre. Mio padre ha un amico carissimo con il qual ha condiviso mezza vita. Questo amico è di destra. Molto di destra. Li vedo ancora oggi, alla soglia dei 70 anni punzecchiarsi quando parlano di politica. Discutono, a volte si alterano un po’ altre volte si prendono in giro. Ma non si sono mai mancati di rispetto l’uno nei confronti dell’altro. Mai.
Questo ci siamo persi. Non siamo più capaci di rapportarci serenamente con gli altri. Tutto è conflitto. Dobbiamo ritrovare la capacità di costruire rapporti umani. Su quello potremo basare il futuro. Se non vogliamo farlo per noi, facciamolo per i nostri bambini, proviamo a lasciare loro un mondo migliore anche per questo.
Buonanotte

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